In questa seconda domenica di Quaresima, il Vangelo di Matteo (capitolo 17, versetti 1-9) ci presenta la Trasfigurazione di Gesù. Un evento di luce e di bellezza che anticipa la risurrezione e vuole fortificare la fede dei discepoli.
Gesù prende con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li porta «in disparte, su un alto monte. E fu trasfigurato davanti a loro: il suo volto brillò come il sole e le sue vesti divennero candide come la luce». C’è una “trasformazione” della persona di Gesù: la luce e la gloria della divinità traspaiono dalla sua carne. Dobbiamo ricordare che Gesù sta camminando verso Gerusalemme dove lo attende la croce e la morte. Ora sul monte, ai tre apostoli che saranno testimoni della sua sofferenza, vuol fare intravedere che al di là della morte ci sarà la risurrezione.
Insieme con Gesù, apparvero Mosè ed Elia «che conversarono con lui»: tutta la storia del popolo di Israele converge su Cristo.
Il racconto ci parla di una nube luminosa «che li coprì con la sua ombra. Ed ecco una voce dalla nube che diceva: “Questi è il Figlio mio, l’amato: in lui ho posto il mio compiacimento. Ascoltatelo!”». È il Padre che ci presenta il suo Figlio Gesù e ci invita ad ascoltarlo, ad accoglierlo, a seguirlo. È lui, Gesù, che ci guida alla pienezza di vita.
Anche per noi ci saranno sofferenze e morte, ma dobbiamo fidarci di lui: la morte non sarà l’ultima parola. «Egli ha vinto la morte – ci ricorda san Paolo – e ha fatto risplendere la vita».
La Trasfigurazione di Gesù è un anticipo della Pasqua che ci invita a intensificare il nostro cammino quaresimale di ascolto del Vangelo e di conversione.
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