Il Vangelo di Giovanni (capitolo 12, versetti 20-33) che leggiamo in questa quinta domenica di Quaresima si apre con la domanda che alcuni Greci, pagani ma simpatizzanti della religione ebraica, venuti a Gerusalemme per la Pasqua, rivolgono all’apostolo Filippo: «Signore vogliamo vedere Gesù». Il verbo “vedere” nel Vangelo di Giovanni non significa soltanto una conoscenza fisica di Gesù ma un rapporto di fede con lui.
Di fronte a questa domanda Gesù risponde: «È venuta l’ora che il Figlio dell’uomo sia glorificato». Si intende «l’ora» della sofferenza e della croce che contemporaneamente è anche l’ora in cui si rivelerà la gloria: l’amore di Gesù che salva l’umanità. E aggiunge: «In verità, in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in terra, non muore, rimane solo; se invece muore, produce molto frutto». Si tratta di un esempio che ci fa comprendere la Pasqua di Gesù. Lui è come il seme di grano che sotto terra muore, marcisce, ma mentre il seme si disfà produce una vita nuova: nasce uno stelo sul quale crescerà la spiga con molti chicchi di grano.
Due sono i poli su cui viene fissata la nostra attenzione: da un lato il morire, il perdere la vita, dall’altro il produrre molto frutto, il trovare la vita eterna. Tutto questo è vero per Gesù ma anche per noi. Il Vangelo infatti ci ricorda: «Chi ama la propria vita, la perde; e chi odia la propria vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna».
Queste parole di Gesù vanno comprese.
“Amare la propria vita” significa chiudersi nel proprio egoismo. Ed è chiaro che una vita vissuta pensando soltanto a se stessi è una vita “persa”, che non ha senso. È una vita che muore nel proprio egoismo.
“Odiare la propria vita in questo mondo” significa donare la propria vita agli altri nell’amore. E una vita donata, spesa per gli altri, diventa una vita ricca che vale la pena vivere in pienezza.
Credo che sia una riflessione importante: guardando la croce di Gesù, pensando al seme che muore per produrre frutti di vita, siamo invitati a ripensare al senso della nostra vita. Solo l’amore che si fa dono dà un senso alla vita.
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