Il Triduo pasquale è il tempo più forte dell’Anno liturgico. Vi si celebrano infatti la Passione e la morte di Gesù, la sua discesa agli inferi e, soprattutto, la sua Risurrezione.
29 marzo Giovedì Santo
ore 10.00 Messa crismale in cattedrale
ore 21.30 Messa della Cena del Signore
ore 22.30-24.00 Adorazione Eucaristica
Il Giovedì Santo si apre con la Messa crismale. Al mattino, in cattedrale, il vescovo consacra il crisma, cioè l’olio benedetto da utilizzare durante l’anno per i sacramenti del Battesimo, della Cresima e dell’Ordine Sacro; vengono consacrati anche l’olio dei catecumeni da usare per il Battesimo degli adulti e l’olio per l’unzione degli infermi. È una celebrazione importante perché vi partecipano tutti i sacerdoti della diocesi che nell’occasione rinnovano le promesse fatte nel giorno della loro ordinazione.
Il rito «in Coena Domini» ricorda l’istituzione dell’Eucaristia e del ministero sacerdotale. Soprattutto ricorda il comandamento “nuovo” di Gesù: il comandamento dell’amore simboleggiato dalla lavanda dei piedi. Nel mondo antico lavare i piedi agli ospiti, sporchi del fango e della polvere delle strade, era un segno di riguardo del padrone di casa ma era affidato agli schiavi: lavando i piedi agli apostoli, Gesù si presenta come schiavo, ma schiavo per amore.
30 marzo Venerdì Santo
ore 9.00 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
ore 21.30 Celebrazione della Passione del Signore
Il Venerdì Santo è giorno di digiuno e di preghiera. Si fa memoria delle sofferenze subite da Gesù, dell’umiliazione patita sulla croce che ha senso solo se il cuore già guarda alla Risurrezione.
Durante il Venerdì Santo non si celebra la Messa, le ostie che vengono distribuite sono state consacrate il giorno prima durante l’Eucaristia in Coena Domini. Si celebra invece la Passione del Signore, che è scandita in tre momenti – Liturgia della Parola, Adorazione della Croce, Comunione eucaristica – e che prevede la partecipazione alla Via Crucis.
31 marzo Sabato Santo
ore 9.00 Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
ore 22.30 Veglia pasquale
Nel Sabato Santo non si celebra la Messa tanto che anche la Comunione può essere somministrata solo a chi è in punto di morte. Il Sabato Santo è il giorno del silenzio e dell’attesa nella solenne Veglia notturna che introduce alla Pasqua: la «madre di tutte le veglie» come la definì sant’Agostino. La Veglia si struttura in tre momenti: la Liturgia della luce, che mette fine al lutto del Venerdì Santo con l’accensione del cero pasquale, a simboleggiare la vittoria del Cristo sul morte; la Liturgia della Parola; la Liturgia Battesimale con la benedizione del Fonte e il rinnovo delle promesse battesimali da parte di tutti i fedeli.
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