In questa ventiquattresima domenica del Tempo Ordinario ascoltiamo un intero capitolo – il quindecesimo – del Vangelo di Luca. Riporta tre parabole di Gesù che costituiscono una sintesi di tutto il Vangelo in quanto ci presentano l‘amore di Dio, la gioia, la conversione , il perdono, la speranza.

Le prime due parabole parlano del pastore che va in cerca della pecora perduta e della donna che ha perso una moneta e non si dà pace fino a quando non la ritrova.
I due racconti mettono in evidenza l’amore di Dio che cerca chi si è allontanato da lui e si soffermano soprattutto sulla gioia che il Signore vuole condividere con tutti, quando ritrova che si era perduto.

La terza parabola è il racconto del padre e del suo rapporto con i due figli. Ci presenta la novità dell’amore con cui Dio si pone di fronte ai suoi figli: al peccatore e al giusto. Dio – ci dice Gesù – non cessa di amare il figlio che si è allontanato da lui. L’addolora il fatto che si sia allontanato e, quando il figlio ritorna e lo vede da lontano, gli corre incontro, gli si getta al collo e lo bacia. Non c’è alcun rimprovero. Anzi il figlio deve capire che nulla è cambiato nei suoi confronti e si fa festa per il suo ritorno. Con questo racconto Gesù rivela il volto di Dio, Padre buono che accoglie i peccatori.

La parabola ci parla anche del figlio che è rimasto a casa insieme al padre. Non condivide la gioia paterna. Rifiuta di partecipare alla festa per il fratello perduto e ritrovato, ritenendola ingiusta. È l’atteggiamento di tante persone che si ritengono giuste: se il peccatore non è punito e si fa festa per il suo ritorno a che serve essere giusti?
Questo figlio giusto e obbediente non conosce il padre. Ragiona come se la fedeltà fosse un peso e la compagnia del padre una fatica. È rimasto a casa, vicino al padre, ma con un cuore di servo e non di figlio.
Lo stesso amore che ha spinto il padre a correre incontro al figlio che torna a casa, lo spinge ora a uscire per invitare il figlio maggiore a partecipare alla festa. Il padre vorrebbe riavvicinare i due figli unendoli a sé e tra di loro. La parabola non ci dice se il padre sia riuscita a convincere il figlio maggiore. La conversione del giusto – di chi si ritiene giusto – a volte è più difficile di quella del peccatore.

Le tre parabole che ascoltiamo oggi ci presentano la misericordia di Dio: un amore grande verso ciascuno di noi, un dono da accogliere con gratitudine. Solo se ci sentiamo veramente amati da Dio saremo a nostra volta capaci di amare i nostri fratelli.

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