Domenica 12 giugno, grazie alla disponibilità di don Adriano Barsotti, responsabile dell’Ufficio per la tutela dei beni artistici e culturali della Diocesi di Pisa, e di don Alberto Armellin, potremo conoscere tre “perle” dell’arte del territorio pisano.
Per chi fosse interessato, il ritrovo è fissato alle 14.45 davanti alla Sala parrocchiale,. Da qui il gruppo partirà alle 15.00, con mezzi propri, alla volta di San Casciano (FI-PI-LI direzione Pisa, uscita Cascina e poi Tosco Romagnola) dove don Adriano ci attende per le ore 16.00.
In stile romanico-pisano, la Pieve dei Santi Ippolito e Cassiano a San Casciano a Settimo fu edificata nel XII secolo verosimilmente su progetto del maestro Biduino, il quale come scultore “firmò” l’architrave centrale, con raffigurate la Guarigione dei due ciechi di Gerico, la Risurrezione di Lazzaro e l’Entrata in Gerusalemme, e gli architravi dei due portali laterali, con scene di lotta tra animali e altre di caccia.
La minuscola chiesa di San Torpè a Zambra rappresenta una delle rarissime chiese alto-medievali, ancora leggibili, presenti in Italia, come testimonia il ciclo di affreschi, databile al IX secolo, che la decora.
Raro esempio di insediamento religioso fortificato giunto fino a noi, il complesso dell’Abbazia di San Savino a Montione fu consacrato nel 1134. In realtà il monastero era stato fondato nel 780 sulla riva opposta dell’Arno, tra Calci e Caprona, ma andò distrutto dopo il Mille da un’inondazione, al che i monaci lo ricostruirono nell’attuale posizione, collocandolo su un terrapieno artificiale. Nel corso dei secoli il nuovo monastero acquisì un immenso patrimonio fondiario: la ricchezza e la posizione strategica sulla strada che collegava Firenze e Pisa, lo rese però facile preda di saccheggi e razzie e per questa ragione, sfruttandone la posizione elevata, l’intero complesso fu fortificato.
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